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Eurofighter Typhoon

Velivolo del gruppo  2000-2010

L'Eurofighter Typhoon, il cui prototipo era designato EFA (European Fighter Aircraft), è un aeroplano militare multiruolo (Swing Role) di quarta generazione avanzata, bimotore, con ruolo primario di caccia intercettore e da superiorità aerea.[13][14] Progettazione e produzione del Typhoon fanno carico a un consorzio di tre società, Alenia Aermacchi (confluita in Leonardo, nuovo nome di Finmeccanica dal 2017), Airbus Group e BAE Systems, attraverso una holding comune, Eurofighter GmbH, costituita nel 1986. Il progetto è gestito dalla NETMA (NATO Eurofighter and Tornado Management Agency), che agisce anche come primo cliente. L'Eurofighter Typhoon è un velivolo agile, progettato per un combattimento aria-aria descritto come secondo solo al F-22 Raptor e al F-35 Lightning II. I velivoli prodotti hanno beneficiato di diverse migliorie, come attrezzature atte a intraprendere missioni di attacco aria-superficie e la compatibilità con un numero altrettanto crescente di diversi armamenti ed equipaggiamenti, tra cui il missile da crociera SCALP e il Brimstone della RAF. L'aereo ha visto il suo esordio in combattimento durante l'intervento militare in Libia del 2011 con la Royal Air Force e l'Aeronautica Militare, eseguendo missioni di ricognizione e bombardamento a terra. Un primo programma per lo sviluppo di un nuovo caccia europeo venne avviato nel 1979, quando Regno Unito e Germania Ovest avviarono, rispettivamente con British Aerospace e Messerschmitt-Bölkow-Blohm, il programma ECF (European Collaborative Fighter), al quale si unirono nello stesso anno la Francia con Dassault e nel 1980 l'Italia con Aeritalia. BAe, MBB e Dassault iniziarono a produrre diversi prototipi, denominati rispettivamente P.106B e P.110 (rispettivamente monomotore e bimotore), TKF-90 e ACX. Il progetto, ora denominato European Combat Aircraft, venne annullato nel 1981 a causa di richieste differenti delle varie nazioni e delle pressioni di Dassault per assumere la leadership. Il 2 agosto 1985 Germania, Regno Unito e Italia confermarono l'intenzione di procedere unitamente nello sviluppo del nuovo caccia multiruolo europeo, mentre la Francia si ritirò definitivamente dopo che vennero rifiutati lo sviluppo di una versione imbarcata e la sua assunzione del comando nel progetto. La Spagna, inizialmente ritirata dal progetto, vi riprese parte da settembre 1985. L'8 agosto 1986 volò per la prima volta il BAe EAP, che venne presentato al salone di Farnborough a fine mese contemporaneamente al rivale Dassault Rafale. Nello stesso anno sono state fondate Eurofighter GmbH e Eurojet Turbo GmbH, consorzi rispettivamente responsabili dello sviluppo dell'aereo e del turbofan EJ200, scelto come propulsore del nuovo caccia a discapito dello Snecma M88. La decisione di non affidarsi a un propulsore francese fu tra le cause del ritiro della Francia dal programma. Alla fine degli anni ottanta si prevedeva che la Royal Air Force avrebbe acquistato 250 esemplari, la Luftwaffe 200, l'Aeronautica Militare tra 150 e 200, l'Ejército del Aire tra 75 e 100, ma, la fine improvvisa della guerra fredda ridusse la domanda europea di aerei da combattimento. Dei sette prototipi prodotti, denominati Development Aircraft (da DA1 a DA7), il primo a essere in condizioni di volo fu il tedesco DA1, che nel maggio 1992 venne trasferito a Manching; dopo quasi due anni di test, il DA1 effettuò il suo primo volo il 27 marzo 1994, seguito il 6 aprile dal DA2. Il 4 giugno 1995 l'italiano DA3 fu il primo prototipo a volare con gli EJ200, che sui DA1 e DA2 erano sostituiti da due RB199-122, una versione modificata degli RB199 Mk 104D. La configurazione canard contribuisce ad aumentare l'agilità del velivolo: questa configurazione, infatti, è instabile longitudinalmente ed è detta stabilità statica rilassata. La posizione molto avanzata delle alette canard rispetto alla posizione del baricentro ne aumenta il loro effetto come superfici di controllo e ne riduce la resistenza quando sono impiegate come trim. Data la configurazione dell'aereo, i canard generano una portanza che si somma a quella generata dalle ali, consentendo quindi di ridurre il carico alare. Questo effetto, la leggerezza della struttura e le funzioni delle alette canard, rendono l'Eurofighter estremamente maneggevole.
Ciascun Eurofighter è dotato di due turbofan a basso rapporto di bypass Eurojet EJ200, in grado di generare una spinta di 60 kN nominale e di 90 kN con il postbruciatore attivo. Gli EJ200 sono motori bialbero, hanno un peso a vuoto di 989 kg, un rapporto di bypass 0,4 e rapporto di compressione totale di 26; il compressore di bassa pressione è composto da tre stadi mentre quello di alta da cinque; sia la turbina di alta pressione sia quella di bassa pressione sono formate da uno stadio.
Il Typhoon dispone di un glass cockpit dotato di tre schermi detti multi-function displays (MFD) operabili tramite pulsanti o a voce (Direct Voice Input) che mostrano le condizioni del radar, informazioni sulla situational awareness, informazioni sui sistemi di bordo e immagini FLIR; inoltre, sono presenti un head-up display e un head-up panel collocato immediatamente sotto l'HUD. L'aeromobile è controllato tramite il sistema VTAS (Voice, Throttle And Stick), che è uno sviluppo dell'HOTAS e nel quale è integrato un Direct Voice Input. L'Eurofighter è il primo aereo militare a essere dotato di un DVI.[56] L'Eurofighter è dotato di Instrument Landing System e di Enhanced Ground Proximity Warning System, derivato dal TERPROM Terrain Referenced Navigation (TRN) utilizzato sui Tornado.
La suite difensiva, nominata Praetorian Defensive Aids Sub-System (DASS) è progettata e prodotta dal consorzio EuroDASS[60] ed è interamente integrata nel velivolo: ciò significa che non è necessario installare alcun dispositivo sui piloni esterni, beneficiandone sia dal punto di vista aerodinamico sia del carico bellico. L'intero sistema è controllato da un Defensive Aids Computer (DAC).
Electronic Support Measures: un sistema di antenne per la rilevazione di segnali radar potenzialmente ostili o di datalink è localizzato in appositi pod alle estremità alari consentendo una rilevazione a 360 gradi.
Contromisure elettroniche: un sistema di contromisure elettroniche è ospitato nel pod all'estremità alare sinistra ed è in grado di disturbare più radar in volo e a terra contemporaneamente tramite l'utilizzo di una digital radio frequency memory e un generatore di segnali.
Un'altra contromisura elettronica è il Towed Radar Decoy (TRD), un'esca trainata che viene dispiegata dal pod destro attraverso un cavo in kevlar lungo 100 metri contenente un collegamento in fibra ottica.
Missile Approach Warning: un sistema di antenne posizionate in corrispondenza delle radici alari e una in coda sopra gli ugelli rintraccia missili lanciati contro il velivolo tramite un radar Doppler a impulsi, che è in grado di rilevare non solo armi a guida radar ma anche armi a guida laser.
Il Typhoon è nato come caccia intercettore ma nel corso del suo sviluppo ha acquisito il ruolo di cacciabombardiere e aereo d'attacco al suolo, di conseguenza gli armamenti inizialmente previsti sono stati integrati da armamenti aria-superficie. L'aereo è dotato di tredici piloni, cinque in fusoliera e otto alari, e di un cannone Mauser BK-27 da 27 mm; il Typhoon è compatibile con un'ampia gamma di carichi bellici per soddisfare le richieste dei vari utilizzatori.

 
Progettista - Costruttore: Eurofighter
Equipaggio: 1
Versioni e Varianti: Vari da Block 1 al Block 30
Costruito:  2003
Utilizzato da: Regno Unito, Germania, Italia, altri
Tipo:  caccia multiruolo

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