E sono nove. Dopo la grande delusione nella finale scudetto, la Pro Recco risorge tornando sul trono d’Europa: 9-6 sul Ferencvaros, campione nel 2019. “Mi è piaciuta la grinta che abbiamo messo in acqua dal primo minuto. Nessuna rivincita per me, c’è soltanto felicità” esulta il tecnico Gabi Hernandez. L’ultimo trionfo risaliva al 2015, 8-7 sui croati del Primorje a Barcellona, sotto la guida di Milanovic. È la Coppa Campioni numero 14 per l’Italia, la nazione più titolata: le altre sono nella bacheca di Posillipo (tre), Canottieri Napoli e Pescara. È il primo successo da presidente per Felugo.
Reduci da autentiche battaglie in semifinale contro gli spagnoli del Barceloneta e il Brescia, Recco e Ferencvaros danno vita a una sfida intensissima, molto fisica e fallosissima. Gli ungheresi devono fare a meno di Sedlmayer, squalificato: un video mostra chiaramente un colpo rifilato a Renzuto nel finale del match di venerdì, brutalità sfuggita agli arbitri. Una difesa mostruosa è la chiave della vittoria, contro tiratori temutissimi: quella con l’uomo in meno, da cineteca. Botta e risposta continuo per due quarti (i nostri colpiscono spesso e volentieri da posizione 5, il lato sinistro dell’attacco) ed è 5-5 all’intervallo lungo, con Alexandrescu e Margeta a fischiare molti falli gravi lontano dalla palla. Il break è scavato tra secondo e terzo tempo, un parziale di 4-0 nel segno di Mandic, poi giustamente nominato mvp del torneo: sul 9-5, con le squadre stremate, gli ultimi minuti sono soltanto accademia. Monumentale Bijac tra i pali, non poteva esserci addio migliore.